Cori ha origini molto remote. La sua fondazione è attribuita alternativamente alle figure di Dardano, Enea o Corace (da cui prese anche il nome). Numerose fonti storiche citano Cori in avvenimenti ai tempi della Monarchia di Roma. Esiste esauriente documentazione che prova la presenza di una struttura urbana organizzata, con terrazzamenti, edifici e mura poligonali, già dalla fine del VI secolo a.C.. La cittadina venne incorporata nello Stato Romano, fregiandosi dell’acronimo SPQC, pur mantenendo una buona autonomia politica ed amministrativa. Grazie ai suoi numerosi edifici monumentali, quali le mura perimetrali, il ponte della Catena, il tempio di Ercole, il tempio di Castore e Polluce, ecc., Cori fu capace di attrarre la curiosità di molti importanti letterati già a partire dal Rinascimento.
Oggi è possibile visitare queste opere tra cui, oltre le già citate, spiccano il complesso monastico di S. Oliva e la cappella dell’Annunziata. Dopo l’unità d’Italia Cori fu annessa alla provincia di Roma e successivamente a quella di Latina, già Littoria.